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Roberto bartali.it

Agosto 2002

10 Agosto 2002: (G. Cipriani - Il Nuovo)

Una base logistica delle Br-Pcc a Firenze, o nell'area immediatamente circostante. A gestirla il "Nucleo proletario combattente", che potrebbe aver deciso di svolgere un ruolo operativo di "fiancheggiamento", in favore degli assassini di Massimo D'Antona e Marco Biagi. Al momento è un'ipotesi. Ma un'ipotesi molto concreta, perché i terroristi del Npr, nel loro volantino di rivendicazione dell'attentato dimostrativo contro la sede di Obiettivo Lavoro, a Firenze, hanno fatto un preciso riferimento a Marco Biagi, che di "Ol" era presidente dell'autority esterna, con funzione di vigilanza sul cosiddetto "codice etico", ossia le relazioni tra imprese e lavoratori temporanei. Una circostanza nota solo agli addetti ai lavori, o a chi ha realizzato un serio lavoro di "controinformazione", perché del ruolo di Biagi si parla nel sito internet dell'agenzia. In ogni caso, agli occhi degli inquirenti è apparso subito evidente - nella logica del partito armato - l'alta valenza simbolica dell'attacco portato contro una struttura che aveva Marco Biagi tra i suoi interlocutori: il modo più efficace per riconoscere che le Brigate Rosse si erano mosse nella direzione giusta, assassinando il professore a Bologna. C'è poi da dire che, secondo le analisi degli esperti e delle persone che più conoscono la realtà fiorentina del mondo del lavoro, il documento del "Nucleo proletario combattente", che pure è abbastanza superficiale sulle tematiche generali, è assai preciso nella parte che riguarda la Toscana. Ed infatti ai terroristi non era sfuggito affatto che il professore che aveva partecipato alla stesura del "Libro bianco" avesse un ruolo anche in Obiettivo Lavoro. E avevano scritto nel loro volantino: "In pratica è la Cgil che si impegna a promuovere l'estensione dello sbocco verso il lavoro temporaneo e a pubblicizzare Ol. Come potrebbe Ol infatti non rispettare la legge e i contratti, dato che essendo Ol una impresa sociale ha un codice etico, di cui Marco Biagi come presidente dell'autority esterna che ha funzione di verificarlo nei rapporti di lavoro tra la società e i lavoratori temporanei, era giudice"? Insomma, si potrebbe dire, Biagi continua ad essere attaccato anche dopo morto. Ma in questo non c'è cinismo. O meglio: il cinismo degli attentati e dei documenti che ne seguono è parte integrante di un (folle) disegno politico di attacco al cosiddetto "progetto antiproletario e controrivoluzionario di rimodellazione economico-sociale neocorporativa e di riforma dello Stato". Fare "terra bruciata" laddove Biagi ha svolto un ruolo, in quella logica, significa esaltare le gesta delle Brigate Rosse. Ed è questo uno dei motivi per i quali gli inquirenti ritengono che il "Nucleo proletario combattente" si sia proposto, o già sia diventata la struttura che garantisce alle Br-Pcc il supporto logistico a Firenze e dintorni. I segnali sono troppo precisi, a cominciare dai riferimenti a Marco Biagi. Inoltre è lo stesso "Nucleo", nella sua risoluzione, ad aver dichiarato - secondo una precisa "liturgia" rivoluzionaria - di riconoscersi nelle "indicazioni strategiche e programmatiche" delle Br-Pcc. Cioè ad aver riconosciuto il primato brigatista nel movimento rivoluzionario. L'ultima considerazione degli esperti riguarda la scelta della sigla, che sembrerebbe non essere casuale: intorno alle Br-Pcc ci sono una serie di gruppuscoli che si riconoscono nel progetto di "Partito comunista combattente" e che hanno già compiuto una serie di attentati dimostrativi: i Nipr di Roma, il Npr di Milano e i Nta del Nord-Est. Sigle che hanno stabilito una sorta di "patto federativo" con le Brigate Rosse. Bene: non casualmente, tutte hanno scelto di definirsi "Nuclei". Nucleo di iniziativa proletaria rivoluzionaria; Nucleo proletario rivoluzionario; Nuclei territoriali antimperialisti. Ed ora è arrivato il "Nucleo proletario combattente". Tutti "satelliti" che ruotano intorno al pianeta di riferimento. Del resto, l'unico gruppo eversivo di una certa consistenza che si è fatto vivo in antitesi alle Br-Pcc, il Fronte rivoluzionario per il comunismo che ha rivendicato le azioni contro la Fiat a Milano e la Cisl di Monza, si è ben guardato dal definirsi "Nucleo". Gli esperti sanno bene che anche la lettura delle sigle è indicativa del panorama eversivo. Ed è anche per questo che l'ipotesi, molto concreta, è che del "patto federativo" tra Brigate Rosse e altri gruppi collaterali, ora faccia parte anche la nuova sigla fiorentina. Ergo: i terroristi hanno una base logistica in più. freccia rossa che punta in alto

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